Nel post precedente (sulla biofiltrazione per l’abbattimento dei cattivi odori), ti ho raccontato come eseguire un’attivazione corretta e efficace del tuo biofiltro. Oggi invece, voglio raccontarti come potenziare il biofiltro, se hai bisogno che faccia fronte ad eventi ad elevata criticità olfattiva.
È un aspetto strettamente collegato all’attivazione del biofiltro, ma merita alcune considerazioni a parte.
Cosa intendo con eventi ad elevata criticità olfattiva? Ti è mai capitato che, a causa di un problema ad esempio, nel processo di compostaggio, si siano verificate circostanze in cui, sebbene regolarmente funzionante e con un rendimento anche del 90%, il tuo biofiltro proprio non ce la facesse a tenere le emissioni maleodoranti, sotto le 300 UO/mc?
Questo perché, se in ingresso al tuo biofiltro arrivano 10-15.000 UO/mc, puoi avere anche un rendimento del 95%, ma i valori delle emissioni, saranno comunque fuori limite.
Devi sicuramente intervenire subito per risolvere il problema alla fonte, ma nel frattempo, se vuoi limitare i danni, puoi provare a dopare un po’ il tuo biofiltro, con un semplice trucchetto e avvicinare il suo rendimento al 100%.
Ricordi che ti ho accennato dell’importanza di scegliere con cura il materiale filtrante per il tuo biofiltro, per assicurare ai microrganismi quei nutrienti inorganici, necessari per la loro attività metabolica e la crescita cellulare e che, i nutrienti maggiormente limitanti erano l’Azoto e Fosforo?
In dettaglio, in un processo aerobico, il rapporto ottimale tra tutti i nutrienti è C:N:P:S:K = 100:10:4:1:1, però, per comodità e per i nostri obiettivi di potenziamento, possiamo semplificarci la vita e considerare solamente l’Azoto ed il Fosforo, come elementi principali e limitanti, ed utilizzare un rapporto C:N:P = 100:5:1.
Fatta questa doverosa premessa, se veramente vuoi dare una bella spinta al tuo biofiltro, prova a sciogliere nell’acqua di irrigazione, una determinata e calcolata quantità di Urea e Fosfato Disodico e ti accorgerai subito della differenza.
Si tratta di composti chimici normalmente impiegati come fertilizzanti, quindi acquistabili agevolmente in un qualsiasi negozio di prodotti per l’agricoltura e il giardinaggio.
Per farla molto semplice, con l’aggiunta di questi fertilizzanti, io sto sovradosando l’apporto di Azoto e Fosforo nel biofiltro, inducendo un importante sbilanciamento verso questi macronutrienti.
L’aumentata disponibilità di N e P, innescherà nei microrganismi, un notevole incremento nella fame di Carbonio (ricordi che C:N:P = 100:5:1).
Siccome il Carbonio è sempre reperibile in grandi quantità, con il flusso d’aria da deodorizzare, la nuova disponibilità di questi nutrienti minori, incentiverà enormemente l’uso del Carbonio (per le attività metaboliche e la riproduzione), con un miglioramento significativo del rendimento del tuo biofiltro, a valori prossimi al 100%.
L’effetto non sarà permanente, a meno che tu non continui a dosare periodicamente Azoto e Fosforo, ma l’accelerazione che darà al tuo biofiltro, ti permetterà di contenere i danni dovuti al malfunzionamento nel processo produttivo, e il tempo per correre ai rimedi.
In ogni caso, anche al di fuori di situazioni così drastiche, il dosaggio periodico e regolare di questi nutrienti, è sempre consigliabile, soprattutto per evitare che i batteri vadano a cercarseli nel materiale di riempimento, degradandolo, consumandolo, sino a comprometterne la stabilità e riducendone sensibilmente il tempo di vita.
Il principio di funzionamento vale sempre, certo, ma ricorda che questo trattamento è meglio usarlo solo come extrema ratio.
Intendo dire che ha senso utilizzarlo solo quando il biofiltro funziona bene ed ha già rendimenti ottimali ma, a causa di un problema nel processo produttivo, non riesce a contenere le eccessive emissioni odorigene, che gli arrivano.
Ecco perché una spinta che possa portarlo a punte di rendimento di oltre 98-99% può darti quell’attimo di respiro, per trovare e risolvere il problema di base, nel processo produttivo.
Se invece il tuo biofiltro, sta lavorando male (è secco, non è uniformemente attivo, ha acclimatati ceppi batterici non idonei, etc.), non otterrai granché, solamente dopandolo. Sarebbe come voler usare il NOS (il famoso Protossido d’Azoto, della saga di Fast & Furious), su una macchina che ha la frizione bruciata.
Se vuoi ottenere prestazioni straordinarie, prima devi assicurarti che, alla base, tutto funzioni come dovrebbe.
Ti posso suggerire due metodi, semplici, veloci ed empirici per capirlo agevolmente:
► il metodo più semplice e immediato, è “a naso”.
Lo so che il naso si abitua subito agli odori e non sarai in grado di sentire più niente dopo pochi minuti vicino al biofiltro, ma ti svelo un piccolo segreto per resettare completamente il tuo olfatto e riprendere a sentire nuovamente tutti gli odori.
Annusa per qualche minuto del caffè, in granuli o in polvere, da una bustina. Il caffè è composto da una miscela talmente complessa e varia di fragranze, da saturare tutti i tuoi recettori olfattivi. Questo resetterà completamente il tuo naso.
Una volta ripristinato l’olfatto, se ti inchini e annusi il cippato da vicino, non dovresti sentire più puzza, se il biofiltro sta lavorando bene.
► Verifica se ci sono mosche posate sopra.
Facci caso, non ne vedrai nemmeno una sulla superficie del tuo biofiltro, se sta lavorando correttamente. Ovviamente intorno ne vedrai volare senz’altro tantissime, ma non ne troverai posate sopra il biofiltro.
Se fai attenzione, inoltre, noterai anche un discreto veleggiare di ragnatele intatte, grazie all’assenza di mosche da catturare, prede molto gradite ai ragni.
Sapevi già come potenziare un biofiltro? Hai trovato interessanti i miei suggerimenti? Se hai bisogno di chiarimenti o maggiori informazioni, scrivi nei commenti o mandami una mail, all’indirizzo che trovi nei contatti.
“Mi sono rivolto alla Eco Solution per una serie di bonifiche ambientali davvero impegnative, in terreni contaminati da idrocarburi.
Si sono dimostrati precisi, puntuali e davvero competenti. Sanno realmente come far lavorare i batteri al massimo delle loro potenzialità. I tempi per la bonifica sono leggermente più lunghi, ma i costi non sono neanche lontanamente paragonabili a quelli di una bonifica svolta con i sistemi classici”.
Carlo Foti – Amministratore Unico della FAP Soc. Coop. arl
“Renato è senza ombra di dubbio un grande esperto di abbattimento odori: imposta le sue consulenze sulla base di studio ed esperienza. Ciò che distingue Eco Solution è proprio l’approccio complessivo che prende in considerazione tutti gli aspetti che ruotano attorno alla soluzione.
La nostra azienda costruisce impianti per abbattimento odori, personalizzati e dalle performance superiori, ma soprattutto capaci di evitare mille incombenze che spesso sono causa del risultato finale poco proficuo; la collaborazione con Eco Solution contribuisce ogni giorno a perfezionare i nostri impianti e, nella stessa misura, le nostre soluzioni aiutano Eco Solution a individuare nuove tecnologie da consigliare ai clienti”.
Gerardo Famularo – Amministratore Unico della GF Ambiente Srl
Dal 2012 siamo referenti tecnici e distributori esclusivi per l’Italia di Biofuture Ltd, multinazionale irlandese specializzata nel settore degli attivatori biologici per le biotecnologie ambientali e industriali.
Uniamo la nostra esperienza e ai prodotti Biofuture per riequilibrare, rigenerare e risolvere criticità e disequilibri ambientali e industriali in tutta Italia
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